L’ADOZIONE DI UN GIOVANE MONACO TIBETANO: QUANDO IL GIVERS GAIN DIVENTA CHARITY

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Adriana Zanetti – Executive Director BNI Italia

Givers gain, ovvero: se aiuti abbastanza persone a ottenere ciò che vogliono, otterrai automaticamente ciò che desideri. Vale nel business come nella beneficenza. Così la pensano i membri del Capitolo BNI Gianicolo che annoverano al loro interno l’associazione ASIA onlus, grazie alla quale è nato un “benefico networking con il Tibet”. Anzi, per la precisione, con un giovane Monaco. Questa è la storia.

Sonam ha 17 anni, vive e studia nel Paese delle nevi dove si guarda il mondo da cinque mila metri di altezza, ilTibet, appunto. In particolare Sonam trascorre la sua vita dentro il monastero di Galanteng, nella provincia del Sichuan che si trova nella regione Tibetana del Kham a oriente del Tibet centrale.

Immaginiamo una valle piena di boschi e perfetta per il pascolo, tanto che la popolazione è nomade e dedita alla pastorizia, attività che coinvolge tutti i 1300 abitanti, anche i bambini, che non hanno scuole da frequentare. Neppure Sonam. Da sempre la cultura e l’istruzione tibetana si coltivano nei Monasteri, centri di educazione dei giovani e non solo da un punto di vista religioso. È nei Monasteri che si apprendono filosofia, storia, grammatica, poesia, medicina a fianco delle tradizioni religiose e della pratica meditativa sotto la guida di maestri esperti.

Il Tibet o anche solo una porzione di esso, che nell’immaginario di ognuno di noi è un punto sconfinato sullacarta geografica, lontanissimo e misterioso, ha subìto le mutazioni imposte dalla Storia umana fatta – come sempre – di guerre e conquiste, invasioni e colonizzazioni non solo territoriali ma anche – soprattutto – culturali. Si sa poco del Tibet, se non che è stato oggetto di divisione durante la rivoluzione cinese, che ha portato disgregazione nella tradizione tibetana e in particolare nei villaggi più sperduti e per questo meno attrezzati a difendere la propria identità e il futuro dei propri giovani. Come accade a Sichuan, dove è nato e vive Sonam e dove il Monastero di Galanteng è l’unica istituzione di riferimento, anche per questioni sanitarie dato che non ci sono ospedali.

Fino a qualche tempo fa le spese per mantenere questi templi della sapienza erano pagate dagli abitanti dei villaggi limitrofi, ma da qualche anno a causa  dell’impoverimento della popolazione unito alla disgregazione – appunto – della società tradizionale, serve un contributo esterno per preservare l’identità. Obiettivo che si può raggiungere solo sostenendo l’eredità spirituale e culturale trasmessa dagli anziani, l’educazione delle nuove generazioni e dei giovani monaci come il diciassettenne Sonam, che il Capitolo BNI Gianicolo ha deciso di adottare a distanza. E non si tratta soltanto di un aiuto economico a lungo termine, ma di un impegno morale nei confronti dei beneficiari con i quali il Capitolo può instaurare un rapporto diretto, profondo, ricavandone gratificazione anche attraverso lettere, foto e, in caso, vistando la comunità in loco.

ASIA, l’associazione membro del Capitolo Gianicolo, ha raccontato con passione del suo modo di operare e parlato dello strumento dell’adozione a distanza [adoptibet.org] come di una via privilegiata per aiutare quelle popolazioni abbandonate, che il Capitolo Gianicolo non ha avuto dubbi a supportare un progetto che, complessivamente tende a favorire lo sviluppo della comunità tibetana per garantire ai bambini la possibilità di completare l’educazione primaria presso le scuole nelle zone più remote di Tibet, India e Nepal;  offrire ai giovani tibetani più poveri l’opportunità di frequentare le scuole superiori e le università, attraverso delle Borse di Studio; assicurare agli anziani tibetani della comunità in esilio in India, rimasti soli, un’accoglienza e un soggiorno dignitoso presso alcune case per anziani; supportare gli studi e la pratica di monaci come il giovane Sonam.

 

 

 

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