Strumenti insostituibili del networker

Condividi sui social

Marco di Silvio, Area Director BNI Milano Sud, Membro del National Quality Team

Molte associazioni professionali, aziende ed università organizzano eventi di networking per sottolineare le opportunità e le occasioni offerte da questa strategia di marketing. Per trovarli basta leggere i giornali finanziari e locali, LinkedIn o Facebook o ricercare siti specifici quali Asmallword.com. O solo eseguire questa ricerca con Google: “evento di networking” unitamente alla vostra città.

Alcune persone si sentono come un pesce fuor d’acqua nell’affrontare una stanza piena di estranei. Se vi capita, ricordatevi che tutte le altre persone sono lì perché sono come voi, anche loro vogliono incontrare nuove persone e creare nuove relazioni. Piuttosto che subire la paura di partecipare ad eventi di networking, dedicate del tempo a far sì che questi diventino una vostra abitudine. In BNI abbiamo imparato bene quanto l’esercizio continuo porti al miglioramento.

Così come il sigillo è fondamentale per il notaio o la toga per l’avvocato penalista, io credo che, oltre ad avere tanti e validi biglietti da visita, un buon networker debba avere con sé altri strumenti ben più importanti.

Dinamicità. Naturalmente ci prepareremo le nostre brevi presentazioni e saremo pronti ad esporle in qualsiasi momento. Attenzione però perché l’ansia da prestazione spesso si concretizza in un monologo e dovremo sforzarci affinché ciò non accada. I nostri interlocutori potrebbero percepire le nostre parole come qualcosa di noioso. Difficilmente riusciranno o vorranno nasconderlo e quindi osservate le reazioni che ricevete durante la vostra esposizione, e prestate attenzione sia agli occhi che al linguaggio del corpo del vostro interlocutore. Io ho ottenuto i migliori risultati quando il discorso si è evoluto in un dialogo, quindi ho sempre cercato di farmi porre delle domande e di porle a mia volta. Dobbiamo essere disposti a condividere la nostra storia, essere abbastanza dinamici e reattivi qualora il discorso andasse abbreviato o adattato a seconda della circostanza.

Perspicacia. Alla maggior parte delle persone che incontreremo piace aiutare gli altri. Allo stesso tempo, tengo presente che le persone potrebbero ritrarsi di fronte a continui bombardamenti autopromozionali. Lascio a casa l’aggressività commerciale ed il mio spumeggiante spot promozionale personale e cerco di portare con me le informazioni su come costruire una relazione personale con l’interlocutore.

Attenzione. Il networking è semplice, si tratta di ascolto attivo per imparare a conoscere altre persone. Chiedo informazioni su come sono arrivati al punto in cui sono oggi, i propri successi, l’attuale situazione, le sfide e le esigenze. Quando pongo queste domande riesco ad ottenere forti indizi su come meglio costruire questa nuova relazione. Possiamo imparare quali conoscenze o esperienze è possibile condividere per costruire una buona referenza, quali aspetti saranno apprezzati, quali collegamenti possiamo aiutare a stabilire, e come possiamo diventare un valido partner referenziale per il nostro interlocutore. Quando emergerà il nostro sforzo nell’aiutare qualcun altro, le persone saranno molto più motivate a conoscerci e comprendere a loro volta il modo in cui possono esserci di aiuto.

Efficacia. Quando parlo con una persona mi concentro su di essa ed evito che i miei occhi vadano a scandagliare gli altri partecipanti cercando il prossimo contatto. Allo stesso tempo, tengo presente che queste occasioni non sono il momento ideale per intavolare lunghe conversazioni: quando vi è un’interruzione naturale nella conversazione, ritengo importante cercare il prossimo argomento, ma allo stesso tempo mi chiedo quando potrebbe essere conveniente approfondire ancora quello in trattazione o proseguire con uno nuovo. Se non trovo valide risposte, passo alla prossima persona. Ah, naturalmente, non mi dimentico di dare un seguito agli incontri.

Positività. Queste riunioni non sono occasioni di sfogo personale. Non mi interessa ascoltare quanto i miei interlocutori si sentano logorati o frustrati da un vecchio datore di lavoro, capo o collega; così come custodisco i miei pensieri negativi, così mi allontano da chi li esterna. Il pessimismo è un virus contagioso.

Educazione. Non monopolizziamo la conversazione. Non scriviamo SMS o controlliamo le email sul telefono quando è il momento per interagire con gli altri o quando ascoltiamo un oratore. E’ importante rispettare il valore del tempo degli altri. Ricordiamoci che anche gli altri sono lì per crearsi contatti. Non fatevi etichettare come l’ultima ruota del carro.

È possibile utilizzare eventi di networking per diversi scopi:
– per ottenere informazioni su ciò che sta succedendo nel nostro campo o settore;
– per colmare il divario con i colleghi o vecchi compagni di studio;
– per acquisire nuove conoscenze e/o spostare la vostra ricerca di lavoro.

Il giusto mix di questi elementi mi ha portato ad essere considerato come un valido imprenditore degno del rispetto e della fiducia degli altri. Ogni settimana ricevo referenze per questo.

Don’t network…work your net!

 

 

Print Friendly, PDF & Email