La “Regola” per il successo

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Paolo Mariola – National Director BNI Italia

Ogni mese mi fa piacere “aprire” questa newsletter con qualche contributo legato alle attività di networking professionale che caratterizzano la nostra partecipazione in BNI.

Questa volta lo spunto si origina completamente al di fuori delle tematiche classiche che condividiamo di solito con i partecipanti ai nostri capitoli, bensì dall’opportunità che ho avuto, a fine giugno, di partecipare ad un intenso momento “anche” formativo guidato dai Padri Benedettini nella piacevole cornice spirituale dell’Eremo di Monte Giove.

Organizzatore dell’evento era Massimo Folador, autore di alcuni libri molto noti dedicati al legame tra la storia del Monachesimo Benedettino e il mondo del lavoro, e di conseguenza non poteva mancare un forte risalto alla “Regola” di San Benedetto.

Qualche giorno dopo, incontrando il Comitato di Gestione e dei Membri di un Capitolo BNI ultradecennale, non particolarmente soddisfatto dei risultati complessivi raggiunti, ci siamo trovati a ridiscutere, per l’ennesima volta, di come far applicare le regole BNI per migliorare il rendimento del capitolo.

Io sono solito consigliare ai Director BNI di non chiamarle “regole” bensì “principi per il successo”. Il confronto con i Padri Benedettini di qualche settimana fa mi ha dato conferma dell’importanza di come si applica una regola. Infatti San Benedetto stesso faceva una distinzione tra “il buon zelo”, faccio mia la regola, ne riconosco l’importanza e quindi la utilizzo con convinzione, e  “il cattivo zelo”, faccio questo perché devo, non perché ne condivido l’importanza.

Ecco il messaggio che vorrei dare a tutti i Membri BNI, che dalle “regole” possono trarre vantaggio, ai Comitati di Gestione dei Capitoli, che dall’applicazione delle “regole” possono ottimizzare la soddisfazione globale, e ai Director BNI, che delle “regole” possono farvi capire l’utilità: ASCOLTATELE e fatele vostre. Indirizzatele insieme per raccogliere i migliori risultati globali.

Ascoltare è ben diverso dal sentire. Sentire significa semplicemente sensibilità a ciò che viene pronunciato e ai rumori, mentre quando si ascolta la nostra mente viene coinvolta nel captare e capire le parole che ci vengono dette.

Il valore distintivo di BNI è quello di aver creato un metodo strutturato, positivo e professionale, e nelle considerazioni fatte all’Eremo abbiamo condiviso che il metodo è l’ottimizzazione tra ciò che voglio e ciò che realizzo, è l’organizzazione del lavoro e degli spazi, ed è ben diverso dall’ideologia che, nel momento in cui diventa una fissazione da perseguire, ci fà disperdere le energie.

Non abbiamo necessità di regole a cui conformarci, altrimenti, come nel romanzo Il conformista di Moravia, diventiamo uno di quegli l’individui che rinunciano alla propria individualità, e assumono i connotati morali e comportamentali dell’uomo medio.

Ma abbiamo necessità di regole, anzi di “principi per il successo” che ci ispirino, ci guidino, ci diano un’identità specifica ma nello stesso tempo ci coinvolgano nella squadra con valori comuni.

Ascoltiamo, riflettiamo, e poi mettiamoci in azione. Aspirazione e desiderio fanno muovere il mondo.

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